Paolo Mascagni
(Pomarance 1755 - Castelletto di Siena 1815)
Antonio Serantoni
(Pomarance 1755 - Castelletto di Siena 1815)

Anatomiae Universae. Icones. apud Nicolaum Capurro, Pisis, MDCCCXXIII. Stratum Tertium, Facie Aversa 
Anatomiae Universae. Icones. apud Nicolaum Capurro, Pisis, MDCCCXXIII. Stratum Tertium, Facie Adversa  
1823 - 1831 
stampe acquerellate a mano 

Anatomiae Universae. Icones. apud Nicolaum Capurro, Pisis, MDCCCXXIII. Stratum Primum, Tabula Specialis II 
1823 - 1831 
stampa acquerellata a mano  

Anatomiae Universae. Icones. apud Nicolaum Capurro, Viscera, Tabula XIII, (Prospetti dell'Utero) 
1823 - 1831
stampa acquerellata a mano  

 

Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini”, Università di Pisa 

Professore di anatomia a Pisa e poi a Firenze, Paolo Mascagni è celebre per la pubblicazione postuma del suo trattato d’anatomia Anatomiae Universae Icones, illustrato da Antonio Serantoni. L’opera comprende quarantaquattro tavole, ventiquattro delle quali si ricompongono per formare otto illustrazioni rappresentanti un corpo scuoiato a grandezza naturale. L’originalità di queste tavole, che in alcune edizioni sono realizzate a colori, è di aver rappresentato le strutture anatomiche in forma “esplosa”, così da consentire una visione simultanea degli strati più profondi e di quelli superficiali del corpo. La loro utilità didattica è tuttavia per questo limitata, poiché alcuni muscoli appaiono staccati dalle loro inserzioni, rendendo difficile la loro localizzazione. In compenso, l’anatomia acquista qui una dimensione fantastica. 
Protagonista della tavola Anatomiae Universae. Icones. apud Nicolaum Capurro, Viscera, Tabula XIII, (Prospetti dell'Utero) è l’utero durante la gestazione. L’antico nome, matrice, rivela la sua qualità prima di organo: quella di essere impressionabile, di poter ricevere e trattenere l’impronta di una forma in mutamento. Già questa sua caratteristica lo rende in qualche modo morfologicamente mostruoso perché esso stesso mutante e capace, come già la tesi immaginazionista di Aristotele prevedeva - tesi che avrà fortuna ben oltre il Rinascimento - di generare una creatura aliena a seguito di visioni mostruose ricevute dalla madre durante la gravidanza.