L’art de connaître les hommes par la physionomie, tome 9, planche 530, Delafol, Parigi, 1835
Collezione privata
Ispirato dai lavori di Petrus Camper, Jean-Gaspard Lavater pubblica, a corredo dei suoi Physiognomische Fragmente (1775-1778), un disegno raffigurante la trasformazione di una testa di un anfibio in testa di Apollo, “dall’orrore brutale alla bellezza ideale, dall’animalità di una rana ai primi segni dell’umanità, e dai suoi primi bagliori d’intelligenza al genio trascendente dei Kant e dei Newton”. Convinto, come la maggior parte dei naturalisti del XVIII secolo, che gli esseri viventi si possano classificare su una scala, dal meno perfetto al più perfetto, la scala naturae, Lavater vuole mostrare come l’arte greca, idealizzando il corpo umano, rappresenti un grado mai raggiunto dalla natura, motivo per cui arriva a oltrepassare la perfezione stessa.