Jeanne Vicerial
Clinique Vestimentaire
10 dicembre 2019

 
Una lezione sull'ispirazione tra l'anatomia umana e la moda in una dimensione contemporanea grazie alle nuove tecnologie. Il racconto di una sperimentazione simile a quello delle stampanti 3D ma artigianale, che porta ad una progettazione su misura basata sulla tessitura muscolare come traccia su cui costruire l'abito. L'abito diventa una nuova pelle perché modellato sull'anatomia del corpo. Il tessuto é un filo riciclato come quelli che si usano per le stampanti 3D, che sviluppa una forma unica intorno ad ogni corpo. Nella nuova frontiera che sposta l'artigianato ad una dimensione ingegneristica e di ricerca Jeanne Vicerial reinventa lo strumento: il telaio si evolve. La sua ricerca le ha fatto vincere il premio della Creazione sostenibile 2019. Da una riflessione sul corpo e sulla pelle "creare il tessuto principale del XXI° secolo", Jeanne vuole "immaginare la creazione di un involucro per il corpo programmabile su misura ". Una ricerca che procede a Roma à Villa Medici dove lo studio anatomico si concentrerà su sculture e calchi per analizzare le muscolature e disegnare tessuti come vere e proprie fibre e cortecce organiche. Una epidermide nuova e flessibile intorno al corpo pietrificato da dove ha origine.
Dopo aver completato la sua formazione con Hussein Chalayan, Jeanne Vicerial designer tessile e di abiti, fondatrice dello studio di ricerca e innovazione Clinique Vestimentaire, sviluppa nuovi principi di creazioni tessili: disegna trame come fibre muscolari per creare la propria tessitura. Jeanne Vicerial ha studiato diversi approcci al fine di convergere verso un nuovo paradigma, il pronto su misura. In Dottorato alle Arts Decoratifs di Parigi (SACRe Ph.D. Candidate EnsAD-PSL research University, Paris) propone una tesi sulla concezione contemporanea dell'elemento tessile. Due anni dopo, sviluppa una parte della sua sperimentazione in collaborazione con il laboratorio di meccanotronica dell' Ecole des Mines di Parigi, per la realizzazione di una macchina/robot capace di tessere abiti su misura in scala semi-industriale. La sua ricerca le ha fatto vincere il premio della Creazione sostenibile 2019. Da una riflessione sul corpo e sulla pelle per "creare il tessuto principale del XXI° secolo", Jeanne vuole "immaginare la creazione di un involucro per il corpo programmabile su misura".
 
In collaborazione con Accademia di Francia a Roma - Villa Medici e A.I. artisanal intelligence.