Laboratorio di ceroplastica dell’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale

Statua femminile giacente, che dimostra i Vasi lattei delle Intestina Crasse, del Ventricolo, del Fegato, dell’Utero e dei Polmoni
Teca n. 747 (cm 176 x 75 x 105)
fine XVIII secolo
modello in cera adagiato su un materasso e un prezioso drappo in seta

Statua giacente veduta posteriormente che dimostra la massima parte delle arterie derivate dall'Aorta
Teca n. 445 (cm 183 x 78 x 106)
fine XVIII secolo
modello in cera adagiato su un materasso e un prezioso drappo in seta

Statua femminile giacente, nella quale si espone la distribuzione dei Vasi linfatici della Pelvi, del Fegato, del Ventricolo, dei Bronchi e delle Mammelle
Teca n. 745 (cm 176 x 75 x 105)
fine XVIII secolo
modello in cera adagiato su un materasso e un prezioso drappo in seta



Firenze, Sistema Museale di Ateneo - Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sede “La Specola”

L’opera è stata restaurata in occasione di questa mostra. Restauro statua in cera: Filippo Tattini, Bagno a Ripoli; restauro ligneo: Simone Chiarugi, Firenze; restauro tessuti: Tela di Penelope (Simona Laurini, Azelia Lombardi, Elisa Zonta), Prato.
Contenuti speciali

Officina Ceroplastica dell’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale
di Claudia Corti


Statue giacenti femminili
Seconda metà del XVIII secolo
Firenze, Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Museo “La Specola”, Collezione Cere Anatomiche

Teca n. 747
Teca n. 745

Due figure femminili a grandezza naturale, supine, contenute in preziose vetrine in bois de rose e palissandro rifinite in oro, sono adagiate su un sottile drappo di seta e un prezioso materasso color porpora. Il colore dei loro volti è roseo e l’espressione è serena, la capigliatura castano-biondastra, parzialmente ordinata in due trecce, è adagiata dolcemente lungo i fianchi, la gamba destra è leggermente piegata su quella sinistra così da nascondere le pudende, i piedi sono ben curati, ambedue le figure sembrano dormire sonni tranquilli.

Eppure, il loro ventre è aperto a mostrare l’anatomia degli organi interni, una mostra parte degli apparati digerente, riproduttivo e respiratorio «i Vasi lattei delle Intestina Crasse, del Ventricolo, del Fegato, dell'Utero e dei Polmoni» [teca n. 747] l’altra esibisce «la distribuzione dei Vasi linfatici della Pelvi, del Fegato, del Ventricolo, dei Bronchi e delle Mammelle» [teca n. 745].

Teca n. 445

Statua giacente veduta posteriormente, che dimostra la massima parte delle Arterie derivate dall'Aorta”.

Una terza statua giace invece prona a mostrare «la massima parte delle Arterie derivate dall’Aorta» e il rapporto fra questi vasi e l’apparato muscolare. Le 4 tavole ad essa associate mostrano, e i relativi fogli spiegano in dettaglio quanto il modello esibisce: la “Veduta posteriore del Sistema Arterioso. Con le Spiegazioni dei Muscoli" con la “Spiegazione delleArterie del lato destro del Dorso del Braccio sinistro, delle Mani, e delle Gambe” e la “Spiegazione delle Arterie della Cervice, del lato sinistro del Dorso, del fianco destro, e delle Gambe. Veduta posteriore e laterale sinistra", nonché la “Veduta posteriore e destra del sistema Arterioso” e continua con la “Veduta posteriore e destra del sistema Arterioso. Spiegazione dell'Arteria del Braccio, e gamba destra, del Lato destro del Dorso e Gamba sinistra”.

È con estrema raffinatezza e dovizia di dettagli, esattamente corrispondenti al vero, che bellezza e rigore scientifico si fondono per svelare l’armonia di questi corpi “vivi” conservati nel Museo de’ “La Specola” di Firenze. Essi sono parte di un trattato tridimensionale di anatomia umana prodotto a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo dall’Officina Ceroplastica del Museo in origine denominato “Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale” dove, per volere del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena (1749-1792), sovrano illuminato che provava grande interesse per le scienze, furono riunite le collezioni naturalistiche medicee che, insieme alle ricchezze artistiche, non lasciarono mai Firenze grazie alle condizioni dettate dal testamento dell’elettrice palatina,  Maria Ludovica de Medici (1667-1743); al Museo il Granduca donò anche gli strumenti scientifici e i libri dell’Accademia del Cimento.

È in questo Museo che nasce, per desiderio dell’eclettico scienziato e anatomico Felice Fontana, una collezione di modelli in cera di anatomia umana a grandezza naturale, riproducenti fedelmente il corpo umano nella sua interezza. Un’enciclopedia “viva” realizzata affinché “chiunque” potesse conoscere e studiare l’anatomia. Una collezione fruibile sia dagli addetti ai lavori e gli studenti di medicina, sia da un pubblico più ampio non specializzato. Modelli fedelmente copiati da cadaveri interi o da parte di essi, dissezionati da illustri anatomici e modellati da artisti di indiscutibile talento. Il primo ceroplasta che operò a fianco di Felice Fontana, primo direttore de “La Specola” nonché sostenitore della collezione, fu Giuseppe Ferrini che, ancor prima che il Museo fosse aperto al pubblico nel 1775, fu affiancato da un secondo modellatore, Clemente Susini, ceroplasta mai eguagliato nella sua arte e al quale si deve la gran parte delle statue a grandezza naturale. Vanno ad impreziosire queste opere a grande impatto emotivo i disegni e le relative spiegazioni; quest’ultime erano collocate in appositi cassetti di metallo alloggiati sotto il piano di ogni teca; esse furono redatte da esperti calligrafi mentre i disegni originali sistemati in cornici che fanno pendant con le teche contenenti i modelli furono realizzati da famosi disegnatori. Questi disegni che accompagnano i modelli sono forniti di riferimenti numerici riscontrabili sui fogli di spiegazione in modo da formare un sistema completo che facilitasse l’autoapprendimento dell’anatomia.

 

 

Bibliografia consultata: AAVV, 1988, 112 pp.  Azzaroli M.L., 1975, 31 pp.; Contardi S., 2002, 328 pp.; Corti e Barbagli, 2017, 38-40; Giansiracusa P. (ed.), 1991, 104 pp.; Lanza et al., 1997, pp. 257; Poggesi, 2009, p. 78-105.

AAVV (1988). AA.VV. Gaetano Giulio Zumbo, a cura di Paolo Giansiracusa, Atti del Convegno 9-11 Dicembre 1988, Siracusa, Fabbri ed., Milano.

Azzaroli M.L. (1975). La Specola. Il museo zoologico dell'Università di Firenze, Firenze, ed. Olschki,

1975, estratto da "Atti del I congresso internazionale sulla ceroplastica nella scienza e nell'arte,

Firenze 3-7 giugno 1975.

Contardi S. (2002). La casa di Salomone a Firenze: L’Imperiale e Reale Museo di Fisico e Storia Naturale (1755–1801). (Biblioteca di Nuncius, 43.) xix + 322 pp., Leo S. Olschki ed., Firenze.

Corti C. & Barbagli F. (2017). Le cere anatomiche del Museo di Storia Naturale di Firenze. Nuova Museologia, Rivista semestrale di Museologia, ISSN (print) 1828-1591, ISSN (on line) 1828-158337: 38-40.

Giansiracusa P. (a cura di) (1991). Vanitas vanitatum: studi sulla ceroplastica di Gaetano Giulio Zumbo, Arnaldo Lombardi, Siracura.

Lanza B., Azzaroli M.L., Poggesi M., Martelli A. (1979). Le cere anatomiche della Specola. Arnaud Editore, Firenze, 257 pp.

Poggesi M. (2011). La Specola: dall’Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale alla Sezione di Zoologia del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. Museologia Scientifica Memorie, p. 90-98.