Della simmetria dei corpi umani, Venezia, Domenico Niccolini, coll. A.D.2.15, 1591
Accademia di Belle Arti, Firenze
Lo studio della figura umana nel Rinascimento è caratterizzato dalla contrapposizione tra idealismo e realismo, tra geometria e anatomia. Diversamente da Leonardo da Vinci o Michelangelo, Albrecht Dürer non ha mai dissezionato cadaveri. Secondo lui l’approccio anatomico, dal momento che frammenta i corpi, non permette di avere accesso a una visione unitaria dell’uomo. Al contrario, l’approccio geometrico, basato sullo studio delle proporzioni, permette di ricomporre la figura dell’uomo nella sua totalità. Nella sua opera Vier Bücher von Menschlicher Proportion, pubblicata l’anno della sua morte, tenta di stabilire quali misure contribuiscano all’ordine della figura umana. Secondo lui, solo il sapere matematico applicato allo studio del corpo permette d’intuirne la perfezione.